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La stazione di Roma Termini è la principale stazione ferroviaria della città di Roma, la maggiore d'Italia (seguita da Milano Centrale e Torino Porta Nuova) e la quinta in Europa per traffico passeggeri[1]. È l'unico scalo nel centro storico della città, in piazza dei Cinquecento, e deve il suo nome alle vicine terme di Diocleziano[2].

Disambiguazione – "Stazione Termini" rimanda qui. Se stai cercando il film del 1953 diretto da Vittorio De Sica, vedi Stazione Termini (film).
Disambiguazione – Se stai cercando la stazione della metropolitana di Roma, vedi Termini (metropolitana di Roma).
Roma Termini
stazione ferroviaria
già Stazione Centrale delle Ferrovie Romane
Stazione e piazza dei Cinquecento
Localizzazione
Stato Italia
Località Roma
Coordinate41°54′02.33″N 12°30′06.32″E
Altitudine59 m s.l.m.
LineeTirrenica Settentrionale
Roma-Fiumicino
Roma-Albano
Roma-Frascati
Roma-Velletri
Roma-Firenze (LL)
Roma-Firenze (DD)
Roma-Cassino-Napoli
Roma-Formia-Napoli
Roma-Napoli (AV)
Roma-Ancona
Roma-Pescara
Storia
Stato attualein uso
Attivazione1863
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, di testa
Binari32
Gestori
  • Grandi Stazioni
  • Rete Ferroviaria Italiana
Operatori
  • Trenitalia
  • Nuovo Trasporto Viaggiatori
Accessibilità accessibile alle persone con disabilità motorie se aiutate
InterscambiMetropolitana, stazione Termini linee A e B
Ferrovia Roma-Giardinetti
Tram e filobus urbani
Autobus urbani e interurbani
Taxi
DintorniTerme di Diocleziano
La Sapienza Università di Roma
Basilica di Santa Maria Maggiore
Piazza dei Cinquecento
Statistiche viaggiatori
al giorno480 000 (2019)
all'anno175 milioni (2019)
Fonte

Con i suoi 32 binari è la stazione più grande d'Italia, seguita da Bologna Centrale (26 binari, di cui 22 in superficie e 4 sotterranei), Milano Centrale (24 binari), Napoli Centrale (24 binari) e Venezia Santa Lucia (22).


Storia


Dopo l'apertura delle prime due linee ferroviarie dello Stato Pontificio, la Roma-Frascati nel 1856, che si attestava a ridosso delle Mura aureliane presso la stazione di Porta Maggiore, e la Roma-Civitavecchia nel 1859, poi successivamente prolungata fino a Pisa, che aveva capolinea presso la stazione di Porta Portese, e già noti i progetti delle linee Roma-Ceprano e Roma-Ancona, si pose il problema di dare un assetto al nodo ferroviario di Roma e, in particolare, di decidere se avere un'unica stazione o una stazione per ciascuna linea.

Su pressione di monsignor de Merode, che aveva interessi immobiliari nella zona di via Nazionale, prevalse la prima ipotesi e per la nuova stazione venne individuata l'area di Termini. Questa, situata sul colle dell'Esquilino nel rione Castro Pretorio, prende il nome dalle antiche terme di Diocleziano, situate sul lato opposto dell'attuale piazza dei Cinquecento. Nell'antichità l'area comprendeva fondi rurali di famiglie patrizie. Nel Cinquecento vi fu costruita la villa Montalto-Peretti, di proprietà del cardinale Felice Peretti (poi papa Sisto V), poi acquisita dalla famiglia Massimo, che la cedette allo Stato Pontificio al momento della realizzazione della stazione, e infine demolita.

La prima stazione fu edificata a partire dal 1862 ed aperta al pubblico il 25 febbraio 1863 con il nome di Stazione Centrale delle Ferrovie Romane, in concomitanza con l'inaugurazione del collegamento ferroviario con Ceprano, e quindi con Napoli. Il 2 luglio 1868 iniziarono i lavori preliminari della nuova stazione Termini con una cerimonia d'inaugurazione alla presenza di papa Pio IX[3] fino al momento della scelta del progetto definitivo che avvenne nel 1869 sul progetto dell'architetto Salvatore Bianchi. Dopo la breccia di Porta Pia e l'annessione di Roma al Regno d'Italia, il neonato Comune di Roma fortunatamente decise per la prosecuzione del cantiere. A conclusione dei lavori si tenne l'inaugurazione parziale nel 1873, e quella definitiva nel 1874[4]. Seguendo lo schema standard di quell'epoca, la stazione era dotata di due fabbricati viaggiatori paralleli, uno per gli arrivi ed uno per le partenze, riuniti da una tettoia metallica centrale, simile a quella costruita poco prima a Parigi alla Gare de l'Est. Sotto la tettoia trovavano posto sei binari di testa, di cui due senza marciapiede. All'esterno della tettoia, a nord della stazione si trovavano lo scalo merci, il deposito locomotive e l'officina per la manutenzione delle carrozze. Tutti questi impianti furono in seguito spostati per consentire l'ampliamento del fascio di binari e la creazione di nuovi marciapiedi per il servizio viaggiatori.

La Stazione Termini in una foto del 1868. La prima stazione si innestava direttamente nell'area detta botteghe di Farfa.
La Stazione Termini in una foto del 1868. La prima stazione si innestava direttamente nell'area detta "botteghe di Farfa".

La facciata della vecchia stazione era di circa 200 m più avanzata rispetto ad oggi e copriva quindi quasi tutta l'attuale piazza dei Cinquecento. Nel 1883 venne installata l'illuminazione elettrica sotto le tettoie e nei locali interni della stazione. Nel 1935 la rete elettrica di alimentazione arrivò dal nord fino a Termini consentendo l'arrivo dei treni a trazione elettrica provenienti da Firenze.

Negli anni trenta del XX secolo si decise infine di ammodernare il nodo ferroviario di Roma, in particolare costruendo una nuova stazione Termini, ampliata e adatta alle esigenze di un traffico ferroviario cresciuto a dismisura rispetto al secolo precedente.

Il fronte della stazione di Salvatore Bianchi (1873)
Il fronte della stazione di Salvatore Bianchi (1873)

Nel 1939 venne quindi approvato il progetto definitivo di Angiolo Mazzoni[5] per la realizzazione del nuovo impianto ferroviario. I lavori iniziarono con la demolizione dell'edificio del Bianchi e la realizzazione dei corpi di fabbrica laterali, ma nel 1943 furono interrotti a seguito del peggioramento della situazione bellica e della caduta del regime fascista.

Nei primi mesi del 1946 il progetto di Mazzoni fu accantonato, in quanto ritenuto inidoneo e obsoleto, soprattutto per via della facciata, sebbene nel 1943 il Mazzoni stesso avesse provveduto a modificare i disegni del 1938 eliminando ogni accenno alla monumentalità[6]. Erano già stati realizzati gli impianti, le pensiline e i corpi di fabbrica laterali (con l'eccezione del padiglione reale)[7]. Il ministero dei Trasporti decise così di optare per una revisione generale del piano dell'opera (ad esempio la biglietteria e il ristorante, che avrebbero dovuto essere collocati nell'ala lungo via Giovanni Giolitti, furono previsti nell'atrio su piazza dei Cinquecento) e d'indire un concorso per un nuovo edificio frontale, posizionato cinquanta metri più avanti rispetto a quello del progetto mazzoniano al fine di permettere un allungamento dei binari. In occasione del concorso del 1947, il primo premio fu attribuito ex aequo agli architetti Leo Calini e Eugenio Montuori e al gruppo capeggiato da Annibale Vitellozzi comprendente Massimo Castellazzi, Vasco Fadigati e Achille Pintonello. La stazione fu così completata secondo la nuova versione, con la realizzazione dell'edificio frontale caratterizzato dalla ardita pensilina, considerata uno degli esempi più significativi dell'architettura italiana del Dopoguerra, e fu inaugurata il 20 dicembre 1950[8].

Il 9 febbraio 1955 diventa la prima stazione ferroviaria della Capitale ad avere l'interconnessione con la metropolitana.

La stazione Termini lato via Giolitti progetto di Mazzoni del 1939
La stazione Termini lato via Giolitti progetto di Mazzoni del 1939

La nuova stazione si caratterizza esteriormente per la lunga sinuosa pensilina in cemento armato popolarmente chiamata "il dinosauro", che fino a non molto tempo fa conservava volutamente sul fronte le macchie di fumo di un incendio scoppiato al principio degli anni settanta, e per l'edificio degli uffici, la cui orizzontalità è accentuata dalle sottili finestre continue, che incorniciava il profilo delle antiche mura Serviane, oggi nascoste da attività commerciali[9]. Il fregio della stazione è il primo lavoro principale dello scultore ungherese Amerigo Tot. Sul piazzale antistante fu eretta l'altissima Lampada OSRAM, un lampione dotato di una lampada allo xeno dell'omonima azienda tedesca da 2500000 lumen di luminosità e 75 kW di potenza, all'epoca primato mondiale per una singola lampada, che per la sua immediata riconoscibilità è stata per anni un tipico punto d'incontro per romani e visitatori, protagonista anche dell'omonima canzone di Claudio Baglioni dall'album Sabato pomeriggio (in seguito la struttura è stata disinstallata).

Particolare della pensilina
Particolare della pensilina

L'accesso ai treni avviene tramite la Galleria gommata (nome derivato dal pavimento di gomma originariamente steso), una strada pedonale trasversale che collega via Giolitti a via Marsala, dalla quale sono immediatamente raggiungibili tutti i principali servizi di stazione. Ristrutturata in occasione del Giubileo del 2000, la stazione è divenuta un importante punto di riferimento per turisti e cittadini romani, soprattutto grazie alla presenza di numerosi servizi quali il Forum Termini, un grande centro commerciale situato al piano terra e nel sottosuolo della stazione.

Il 23 dicembre 2006 con una cerimonia ufficiale la stazione Termini è stata dedicata a papa Giovanni Paolo II[10].

Il 28 giugno 2016 fu inaugurata la Terrazza della Stazione, un'area commerciale di 3000 , accessibile dalla Galleria Centrale e dal Forum con scale mobili e ascensori, pensata per accogliere i viaggiatori in attesa dei loro treni[11].

Nel 2021 è stato inaugurato il nuovo parcheggio a tre piani, collocato sopra i binari e capace di ospitare 1377 autovetture e 85 moto. Il parcheggio è ospitato all'interno della nuova piastra servizi, una galleria sopraelevata di 6000  destinata a vari servizi per i viaggiatori e costruita, a partire dal 2011, in corrispondenza della testata dei binari e ad una altezza di 2,3 metri.

I binari dal nuovo parcheggio
I binari dal nuovo parcheggio

La tecnica utilizzata per costruire il parcheggio fu quella del varo a spinta, solitamente utilizzata per la costruzione di ponti: le varie sezioni dei primi due livelli furono assemblate in loco e poi fatte scorrere con una cremagliera fino alla posizione definitiva. Questa modalità, mai utilizzata per la costruzione di un parcheggio sopra i binari di una stazione, fu scelta per minimizzare l'impatto dei lavori sull'operatività della stazione, dove quotidianamente effettuano servizio 850 treni[12].


Strutture e impianti


Inaugurazione della stazione il 20 dicembre 1950: il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, accompagnato dal Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e dal Ministro dei Trasporti Ludovico D'Aragona
Inaugurazione della stazione il 20 dicembre 1950: il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, accompagnato dal Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e dal Ministro dei Trasporti Ludovico D'Aragona

La stazione, i cui impianti sono gestiti da Rete Ferroviaria Italiana, dispone di trentadue binari tronchi, ventidue dei quali raggiungono la galleria gommata. Due binari decentrati si trovano nel cosiddetto piazzale est, oltre la banchina del primo binario; i binari dal numero 25 al 29 (compresi) sono attestati al termine dell'ala Mazzoniana adiacente via Giolitti, nell'area comunemente conosciuta come ferrovie laziali, a circa quattrocento metri dalla galleria gommata. Infine altri tre sono stati ricavati al termine delle banchine che raggiungono la suddetta galleria:

Dal 6 aprile 2013 sono stati leggermente arretrati i binari dal 19 al 24 (escluso il 20bis) per consentire i lavori di realizzazione della nuova galleria commerciale[13]. Il 21 giugno 2014 l'area interessata dal cantiere è avanzata verso il lato di via Marsala, comportando l'arretramento dei binari compresi tra il numero 11 e il 17 e la chiusura di una scala di collegamento tra i piano dei binari e il piano interrato[14].

La circolazione è regolata da un apparato centrale computerizzato, il primo e finora il maggiore installato in Italia, attivo dall'ottobre 1999. Prima, era attivo un apparato centrale elettrico a leve individuali, costituito da oltre 750 "maniglioni”, tramite i quali venivano formati gli itinerari di ingresso e di uscita dei treni. Il vecchio apparato era manovrato da più persone contemporaneamente, dirette a voce da un coordinatore situato su una pedana; dal 1999 la nuova sala che ospita l'interfaccia dell'ACC ha un'atmosfera ovattata ed è dominata da un enorme schermo che riporta in tempo reale l'occupazione dei binari e lo stato di tutti gli enti di stazione.


Movimento


Ferrovie Laziali
Linea FL4 
     Roma Termini    
 Capanelle 
 limite tariffa urbana
 Ciampino 
 Casabianca
 Santa Maria
 delle Mole
 Pavona
 Cancelliera
 Cecchina
 Lanuvio
 San Gennaro
 Sant'Eurosia
 Velletri
 Acqua Acetosa
 Sassone
 Pantanella
 Marino Laziale
 Castel Gandolfo
 Villetta
 Albano Laziale
 Frascati
Ferrovie Laziali
Linea FL5 
 Civitavecchia
 Santa Marinella
 Santa Severa
 Marina di Cerveteri
 Ladispoli-Cerveteri
 Torre in Pietra-Palidoro
 Maccarese-Fregene
 limite tariffa urbana
 Roma Aurelia
 Roma San Pietro 
 Roma Trastevere  
    Roma Ostiense  
   Roma Tuscolana  
     Roma Termini    
Ferrovie Laziali
Linea FL6 
     Roma Termini    
 Capannelle 
 limite tariffa urbana
 Ciampino 
 Tor Vergata
 Colle Mattia
 Colonna Galleria
 Zagarolo
 Labico
 Valmontone
 Colleferro-Segni-Paliano
 Anagni-Fiuggi
 Sgurgola
 Morolo
 Ferentino-Supino
 Frosinone
 Ceccano
 Castro-Pofi-Vallecorsa
 Ceprano-Falvaterra
 Isoletta-San Giovanni Incarico
 Roccasecca
 Piedimonte-
 Villa Santa Lucia-Aquino
 Cassino
Ferrovie Laziali
Linea FL7 
     Roma Termini    
 Torricola 
 limite tariffa urbana
 Pomezia-Santa Palomba 
 Campoleone 
 Cisterna di Latina
 Latina
 Sezze Romano
 Priverno-Fossanova
 Monte San Biagio-Terracina Mare
 Fondi-Sperlonga
 Itri
 Formia-Gaeta
 Minturno-Scauri
Ferrovie Laziali
Linea FL8 
     Roma Termini    
 Torricola 
 limite tariffa urbana
 Pomezia-Santa Palomba 
 Campoleone 
 Aprilia
 Campo di Carne
 Padiglione
 Lido di Lavinio
 Villa Claudia
 Marechiaro
 Anzio Colonia
 Anzio
 Nettuno

Termini è la più trafficata stazione ferroviaria d'Italia, e la quinta in Europa[1], con circa 850 treni e 480 000 passeggeri al giorno, per un totale di circa 175 milioni di viaggiatori all'anno[10].

A Termini si attestano sia servizi a lunga percorrenza (compresi i treni ad alta velocità per Firenze e Napoli) che regionali, questi ultimi svolti da Trenitalia e organizzati nelle relazioni suburbane denominate FL4, FL5. FL6, FL7 e FL8, oltre al Leonardo Express per il collegamento diretto con l'aeroporto di Roma-Fiumicino.


Servizi


Poliziotti in stazione
Persone presso una biglietteria automatica

La gestione delle aree commerciali della stazione è affidata a Grandi Stazioni[10].

La stazione dispone di ascensori, che la rendono quindi accessibile ai portatori di disabilità, e di scale mobili che collegano i vari livelli. Inoltre, l'area dedicata al traffico passeggeri, è dotata di un impianto di videosorveglianza e di altoparlanti per gli annunci sonori di arrivo e partenza treni.


Interscambi


Capolinea tram ATAC, accanto alla stazione Termini (2015)
Capolinea tram ATAC, accanto alla stazione Termini (2015)

La stazione è servita da due linee della metropolitana (A e B), due linee di tram, un filobus e numerose linee di autobus urbani gestiti da ATAC; poco distante su via Giolitti sorge il capolinea della ferrovia Roma-Giardinetti. La stazione è inoltre collegata con gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino tramite vari servizi di autobus navetta. Fino alla loro chiusura vi era il capolinea delle tranvie dei Castelli Romani.


Cronache



Galleria d'immagini



Note


  1. (EN) The Busiest Railway Stations In Europe, su worldatlas.com. URL consultato il 15 ottobre 2017.
  2. Antonio Nibby, Roma nell'Anno MDCCCXXXVIII: Parte Seconda moderna, Tip. delle Belle Arti, 1841, p. 863. URL consultato il 4 marzo 2020.
  3. L'Osservatore Romano, 3 luglio 1868, pag. 594.
  4. Vecchia stazione Termini, su rerumromanarum.com. URL consultato il 6 aprile 2020.
  5. Le tre precedenti versioni dello stesso Mazzoni, che prevedevano un edificio frontale in stile razionalista, dopo un'iniziale adesione da parte delle autorità politiche e ministeriali furono scartate perché ritenute poco conformi alla monumentalità propugnata dal regime fascista
  6. Ezio Godoli, Roma Termini: dai progetti del Mazzoni al concorso del 1947, in Architettura Ferroviaria in Italia - Novecento, a cura di Ezio Godoli e Antonietta Iolanda Lima, Dario Flaccovio Editore 2003, pagg. 283-317.
  7. Nel 1967 nell'area destinata al Padiglione reale è stato realizzato un edificio che al piano terreno ospita i servizi per l'accoglienza delle autorità.
  8. Giovanni di Raimondo, La ricostruzione delle F.S. alla fine del 1950, in "Ingegneria Ferroviaria" anno VI n. 1 (gennaio 1951), p. 9
  9. Alessandro Pergoli Campanelli, La cura delle città e la forza dell'esempio, in AR, XLVII, 99, gennaio-febbraio 2012, pp. 44-48, 1º gennaio 2012. URL consultato il 5 settembre 2022.
  10. Grandi Stazioni Rail, Roma Termini.
  11. Roma, inaugurata la nuova terrazza della stazione Termini, su ilmessaggero.it, Il Messaggero, 28 giugno 2016. URL consultato l'11 aprile 2022.
  12. Roma Termini, il nuovo parcheggio sopra i binari [collegamento interrotto], su fsnews.it. URL consultato il 5 settembre 2022.
  13. Roma Termini: proseguono i lavori per la realizzazione di galleria servizi e parcheggio multipiano, su fsnews.it, 4 aprile 2013. URL consultato il 29 luglio 2014 (archiviato il 9 giugno 2013).
  14. Grandi Stazioni: via alla fase 2 dei lavori a Roma Termini, su fsnews.it, 19 giugno 2014. URL consultato il 29 luglio 2014 (archiviato l'8 luglio 2014).

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Roma Termini
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Roma Prenestina Napoli
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Portale Roma
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[de] Bahnhof Roma Termini

Der Bahnhof Roma Termini ist der Hauptbahnhof in Rom. Es handelt sich um einen Kopfbahnhof im Stadtquartier Esquilino mit Fernverkehrsanbindung. Der Zutritt zu den Gleisanlagen ist ohne Fahrkarte nicht möglich.

[en] Roma Termini railway station

Roma Termini (in Italian, Stazione Termini) (IATA: XRJ) is the main railway station of Rome, Italy. It is named after the district of the same name, which in turn took its name from ancient Baths of Diocletian (in Latin, thermae), which lie across the street from the main entrance.[1][2]

[fr] Gare de Rome-Termini

La gare de Rome-Termini (en italien : stazione di Roma Termini) est la plus importante gare ferroviaire de Rome. Cette gare de voyageurs, de type terminus, est l'une des treize plus grandes gares italiennes, gérées depuis 1998 par la société Grandi Stazioni, filiale des chemins de fer italiens de l'État (Ferrovie dello Stato). Il y passe annuellement 150 millions de voyageurs[1], ce qui en fait la gare la plus fréquentée d'Italie.
- [it] Stazione di Roma Termini

[ru] Термини

Те́рмини (итал. Termini) — главный вокзал Рима. Ежегодно пропускает свыше 150 млн пассажиров, занимая шестое место в Европе по этому показателю[1]. Фасад вокзала выходит на пьяцца дей Чинквеченто. Соединяется переходами с одноимённой станцией метро и автовокзалом.



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