La stazione di Belluno è la stazione ferroviaria principale dell'omonima città, posta sulla linea Calalzo-Padova.
Belluno stazione ferroviaria | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Località | Belluno |
Coordinate | 46°08′30″N 12°12′35″E |
Linee | ferrovia Calalzo-Padova |
Storia | |
Stato attuale | In uso |
Attivazione | 1912 |
Caratteristiche | |
Tipo | Stazione in superficie, passante |
Binari | 7 (4 tronchi) |
Gestori | Rete Ferroviaria Italiana |
Operatori | Centostazioni |
Interscambi | bus urbani, extraurbani, taxi |
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È gestita da Rete Ferroviaria Italiana ed è servita da treni regionali di Trenitalia.
La prima stazione di Belluno, posta nell'attuale piazza Cesare Battisti, fu aperta il 10 novembre 1886 con il completamento della linea da Treviso.[1] La realizzazione e apertura nel 1912 della nuova linea per Calalzo imponeva di fare una lunga e scomodissima retrocessione fino alla località denominata Bivio Cadore (nei pressi di via San Gervasio). Per questo motivo, si decise quindi di fare una nuova stazione più a nord.[2]
Il nuovo fabbricato viaggiatori fu inaugurato il 28 ottobre 1928 su progetto dell'architetto Roberto Narducci: sviluppato su due piani, presenta al centro un caratteristico orologio. Il giardino che fiancheggia la stazione è invece del 1940, su progetto dell'architetto Alberto Alpago Novello. Per un breve periodo, il capoluogo dolomitico poté vantare di avere 2 stazioni ferroviarie denominate Belluno Centrale (vecchia e successivamente demolita) e Belluno Vignetta/Succursale (oggi Belluno).[3]
La stazione è stata un punto fondamentale per l'arrivo di numerosi militari provenienti da tutta Italia per lo svolgimento del servizio militare, anche grazie alla vicinanza con le caserme.
La stazione dispone di 3 binari passanti, di 4 binari tronchi usati per il ricovero dei treni, 3 aste e di un binario per il rifornimento di gasolio dei treni Diesel. In passato, disponeva anche di un’asta “giardino” situata tra il 2 e 3 binario (oggi rimossa) e di una Rimessa Locomotive con piattaforma girevole (demolite nell’Aprile 2022). Fino a maggio 2011 ospitava anche la sala del DCO Cadore, poi trasferito a Mestre.[4] È sede di manutenzione di RFI.
Fino al 2018, la partenza dei treni avveniva tramite segnali comuni a più binari e con il nulla osta del Dirigente Movimento mentre la circolazione era affidata a un vecchio impianto ACE e controllata dal SSC. Inoltre, la linea Treviso-Calalzo era interrotta a Belluno poiché il corretto tracciato da Treviso avveniva sul secondo binario mentre il corretto tracciato per il Cadore/Conegliano avveniva sul primo binario.
Dal 22 dicembre 2018,[5] grazie ad una totale ristrutturazione del piazzale ferroviario, le partenze dei treni avvengono grazie a nuovi segnali distinti per binario comandati da un impianto ACCM dal DM di Belluno, la marcia del treno è controllata dal SCMT e il corretto tracciato a Belluno è stato spostato sul primo binario.[2]
Dal 13 giugno 2021, grazie all'attivazione dell'elettrificazione della linea Conegliano-Ponte nelle Alpi e del tratto fino a Belluno[6], la stazione è in grado di accogliere treni elettrici oltre che Diesel.
Attualmente sono in corso i lavori di elettrificazione sulla linea Belluno-Treviso (via Montebelluna).
La stazione è servita da treni regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Veneto. Il flusso di passeggeri è in media di 1.000.000 l'anno.[7]
Al 2018 sono garantiti collegamenti diretti giornalieri da e verso Padova, Treviso, Conegliano, Venezia e Calalzo di Cadore, oltre ad un collegamento nelle giornate festive da e per Vicenza.[8] A causa dei lavori di elettrificazione della ferrovia della Val Lapisina nel periodo 2018-2021, sono stati eliminati i collegamenti diretti col capoluogo veneto.
Dall'estate 2021, a completamento dei lavori, sono stati reintrodotti e aumentati i collegamenti diretti tra Belluno e Venezia.[9]
In passato, la stazione vedeva il passaggio della "Freccia delle Dolomiti" Calalzo-Milano e dell'espresso Calalzo-Roma; inoltre era stazione capolinea del treno espresso straordinario barellato Belluno-Lourdes.
Dall'antistante autostazione partono le corriere di linea extraurbane di Dolomiti Bus, oltre che di altri operatori. Gli autobus urbani fermano invece nella vicina via Dante.
La stazione viene classificata da parte di RFI nella categoria "Silver", è gestita all'interno del programma Centostazioni e dispone di:
Presso il parco Italia in miniatura sul tracciato verso le miniature dello stadio di Cortina d'Ampezzo e delle Tre Cime di Lavaredo si trova la riproduzione della stazione di Belluno.
La canzone Dove fermano i treni di Luciano Ligabue, contenuta nell'album Sopravvissuti e sopravviventi del 1993, è dedicata alla stazione di Belluno, luogo molto frequentato da Ligabue durante il servizio militare svolto proprio a Belluno.
Altri progetti
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