La stazione di Torre Annunziata Città è una stazione ferroviaria di Torre Annunziata, gestita da RFI. E' posta sulla linea Napoli-Salerno, in prossimità del porto di Torre Annunziata, distante solo pochi minuti a piedi.
Torre Annunziata Città stazione ferroviaria | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Località | Torre Annunziata, piazza Nicotera |
Coordinate | 40°45′14.93″N 14°26′55.11″E |
Linee | Napoli-Salerno |
Storia | |
Stato attuale | in uso |
Attivazione | 1842 |
Caratteristiche | |
Tipo | fermata in superficie, passante |
Gestori | Rete Ferroviaria Italiana |
Interscambi | Porto |
Statistiche viaggiatori | |
al giorno | 34,5 |
Fonte | RFI (2008) |
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È stata la prima stazione del territorio italiano, ad essere costruita su un viadotto ad arcate, per mano dell'ingegnere Armand Joseph Bayard de la Vingtrie nel 1841[1].
Tale stazione fu capolinea per tre anni, fino a quando la rete ferroviaria non raggiunse le nuove stazioni di Nocera Inferiore e Castellammare di Stabia.
Unitamente a quella di Napoli Bayard fu concepita come stazione di prima categoria, essendo dotata di sala d'attesa per viaggiatori[1].
Il corpo della stazione è costituito da due corpi distaccati, entrambi aventi un piano terra ed un primo piano. Originariamente un fabbricato era per il servizio viaggiatori, l'altro per il caricamento e lo stoccaggio delle mercanzie. All'entrata in servizio i locali al piano terra erano suddivisi in[1]:
Al primo piano del primo fabbricato c'era l'abitazione dell'Ispettore della stazione, mentre nel secondo fabbricato gli alloggi del personale.
Il viadotto, noto anche come viadotto borbonico o trincerone ferroviario, è una costruzione lunga 800 metri ed alta 10 metri[3], costituita da 59 arcate[4].
All'epoca della costruzione, essendo la zona litoranea un susseguirsi ininterrotto di orti, giardini e terreni di diversi privati, si rese necessario dotare ognuno di essi di un passaggio che dalla parte interna portasse verso il mare, in quanto il manufatto separa la città dal litorale marino. Quindi si decise per la costruzione delle arcate, in numero tale da permettere ad ogni proprietario di avere libera circolazione verso l'arenile ed in epoca successiva verso il porto.
Costruito con la stessa tecnica dei bastioni militari, la zona centrale del viadotto, priva di aperture, sostiene l'intera stazione[3]. Prima di esso ci sono 37 arcate, di cui le prime 23 sono rinforzate con enormi blocchi di piperno aventi funzione di frangiflutti[3], in quanto all'epoca della costruzione era la parte a picco sul mare. A valle del viadotto centrale ci sono ulteriori 32 arcate che digradano man mano che ci si allontana dalla stazione[3].
Il viadotto attraversava anche la foce del Canale Conte di Sarno che si riversava nel Mar Tirreno all'interno del porto di Torre Annunziata[3].
Nel 2017 iniziarono i lavori di riqualificazione del viadotto e delle arcate da parte di RFI, Progetto di Restyling Waterfront Oplontino, grazie ad uno stanziamento europeo di 3,5 milioni di euro, che interessò tutta l'area portuale di Torre Annunziata compresa la Stazione di Torre Annunziata Marittima[5].
Nonostante la sua posizione nel centro della città (è situata in piazza Nicotera dove ha sede l'edificio del Comune) e sebbene il traffico pendolare si mantenga sempre su buoni livelli, la stazione, costituita da due binari passanti, a partire dai primi anni 2000 viene poco sfruttata dal traffico ferroviario. Inoltre non è più dotata di biglietteria presidiata. Effettuano fermata sul binario 1 alcuni treni metropolitani e regionali per Castellammare di Stabia e Salerno, mentre sul binario 2 effettuano sosta treni per Napoli Campi Flegrei e Napoli Centrale.
La stazione dispone di:
Altri progetti
Torre Annunziata Città | ||||||||
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