La stazione di Sciacca è stata una stazione ferroviaria posta lungo la ex linea ferroviaria a scartamento ridotto Castelvetrano-Porto Empedocle chiusa nel 1986, era a servizio del comune di Sciacca.
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Sciacca stazione ferroviaria | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Località | Sciacca |
Coordinate | 37°30′23.61″N 13°04′38.57″E |
Linee | Castelvetrano-P. Empedocle |
Storia | |
Stato attuale | Dismessa |
Attivazione | 1914 |
Soppressione | 1986 |
Caratteristiche | |
Tipo | Stazione in superficie, passante |
Binari | 3 |
Dintorni | Centro abitato di Sciacca |
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La stazione venne inaugurata nel 21 febbraio 1914 insieme alla tratta Selinunte-Sciacca e rimase stazione di testa per nove anni, fino al 2 luglio 1923, quando venne aperto il tratto Sciacca-Ribera.
Sciacca era stazione limite per la circolazione dei carri Prnz 68.100, che erano carri da trasporto speciali che permettevano il trasbordo e la circolazione diretta su linee a scartamento ridotto, di carri a scartamento ordinario;[1] la circolazione di questi carri era tuttavia limitata alla tratta tra Castelvetrano e Sciacca, stazione limite del tratto privo di gallerie, in quanto le gallerie della linea a causa della loro sagoma ridotta non permettevano il transito dei carri a scartamento normale posti sui carri speciali a scartamento ridotto tra Sciacca e Porto Empedocle. La prima di questa gallerie si incontrava proprio all'uscita della stazione di Sciacca, sotto l'abitato della città.
Nel 1986 la stazione cessò il suo funzionamento insieme alla tratta Castelvetrano-Sciacca.
Da anni si discute di un suo possibile ripristino: la Legge 128/2017 include una porzione di 23 km della linea Castelvetrano - Porto Empedocle tra le 18 ferrovie turistiche da salvaguardare; la stazione dovrebbe essere ricollegata a quella di Castelvetrano permettendo l'instradamento verso le direzioni di Trapani e Palermo, collegando così la città con il capoluogo siciliano e quindi ai due aeroporti di Trapani-Birgi e Palermo-Punta Raisi.[2][3] Il Fabbricato Viaggiatori, vincolato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento,[4] risulta venduto a privati ed è interessato da lavori di ristrutturazione.[5]
Era composta da un fabbricato viaggiatori, un magazzino merci e da tre binari.
Altri progetti
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