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Le locomotive FS Ne 120, in origine FS Ne 1200[1], sono state le prime locomotive Diesel-elettriche di grande potenza che abbiano circolato regolarmente sulla rete delle Ferrovie dello Stato italiane.

Locomotiva FS Ne 120
Locomotiva Diesel
FS Ne 1200 nel 1953
Anni di progettazione 1941
Anni di costruzione 1941 - 1944
Anni di esercizio 1944 - 1974
Quantità prodotta 49 unità rimaste in Italia
Costruttore Whitcomb Locomotive Works
Dimensioni 13.200 mm x 3.000 mm x 4.080 mm
Massa in servizio 59/66 t
Rodiggio Bo'Bo'
Diametro ruote motrici 965 mm
Tipo di trasmissione elettrica
Potenza oraria 435 kW
Velocità massima omologata 70 km/h
Alimentazione gasolio

Le locomotive poi FS Ne 120, soprannominate "locomotive di guerra" rappresentano uno dei risultati dello sforzo bellico compiuto degli alleati durante la seconda guerra mondiale.

Costruite in diverse serie dal 1942 al 1945, dopo essere state impiegate sulle reti di diversi paesi del Nordafrica e del Medio Oriente giunsero in Italia nel 1944. Al termine del conflitto le Ferrovie dello Stato acquistarono 49 unità e le inserirono nel proprio parco rotabili, che era stato gravemente depauperato dalle azioni belliche.

Furono costruite dalla società statunitense Whitcomb Locomotive Works tra il 1941 e il 1944, con motore costruito dalla Buda Engine Co. su licenza Lanova e parte elettrica Westinghouse.

Già dal 1946 si manifestarono problemi di rottura delle testate dei motori Diesel originali. Anche per la difficoltà di reperire i ricambi le FS sostituirono i motori di 12 unità con altri costruiti dalla FIAT, del tipo montato sugli autotreni Diesel FS ATR 100.

Le Ne 120 si rivelarono locomotive molto robuste e adattissime al servizio di manovra pesante nei grandi scali merci e di smistamento e nell'imbarco e sbarco dalle navi traghetto. Pertanto, raggiunto il termine della vita utile dei motori, le FS anziché demolirle decisero di sottoporle a un radicale ammodernamento, compiuto tra il 1965 e il 1974. Le macchine ammodernate vennero riclassificate nel nuovo gruppo FS D.143, e hanno prestato servizio fino all'inizio del XXI secolo.


Caratteristiche


Le locomotive Ne 120 erano costituite da un telaio a due carrelli su cui erano montati due avancorpi e una cabina di guida centrale. Nella struttura erano simili ad analoghe e diffuse realizzazioni per altre ferrovie americane. Tutt'intorno un praticabile fornito di corrimano permetteva il passaggio lateralmente e intorno agli avancorpi direttamente dalla cabina di guida. Erano perfettamente bidirezionali. I due carrelli, di tipo semplificato, avevano sospensione a molle elicoidali. Erano fornite di 2 motori diesel costruiti dalla Buda, una azienda dell'Illinois su licenza della Lanova: erano a 6 cilindri, con valvole in testa, e sovralimentati. Ad essi era accoppiata una dinamo generatrice di corrente continua che alimentava i motori elettrici posti sui carrelli. La parte elettrica era di produzione Westinghouse.


Classificazione e numerazione


La numerazione d'origine nel gruppo "1200" è quella assegnata dal Military Railway Service ed è sostituita nel 1953 da quella a tre cifre (120).[2]


Schemi di verniciatura


All'arrivo in Italia la livrea era sabbia, successivamente sostituito con il prugna con banda gialla; dal 1953 la livrea fu castano con varianti in castano-isabella. L'ultima livrea prima di essere trasformate in D.143 fu color verde vagone con fasce gialle, telaio rosso e tetto color alluminio.[2]


Progetto



Parte meccanica



Parte termica



Parte elettrica



Esercizio



Depositi di assegnazione


Assegnazioni nel marzo 1945: Salerno 8, Roma San Lorenzo 37 in servizio, Roma Smistamento 59 in officina[3].

Assegnazioni nel dicembre 1945: Compartimenti di Bologna, Ancona, Firenze e Napoli[3]. (precedentemente anche a Verona).

Assegnazioni nel giugno 1946: 49 "Ne 1200" a Firenze 16, Roma Smistamento 29, 4 (precedentemente 18?) in officina[4][5].

Assegnazioni nel dicembre 1946: Compartimenti di Bologna, Ancona, Firenze, Napoli, Roma[6].

Assegnazioni nel dicembre 1951: Torino Smistamento 7, Asti 1, Alessandria 1, Milano Smistamento 4, Roma Smistamento 7, Napoli Smistamento 4, Reggio Calabria 4, Messina 10, Catania 2, Palermo 2, 7 in officina[4][5].


Servizi svolti


Tra i servizi viaggiatori svolti dalle Ne 120 riveste particolare interesse l'esercizio a spola ante litteram[7] istituito tra le stazioni di Priverno-Fossanova e Priverno dopo la chiusura del tronco Velletri-Priverno della ferrovia Velletri-Terracina nel 1958 e continuato fino agli anni 1970, in cui la Ne 120 di stanza a Priverno-Fossanova viaggiava intercalata tra due carrozze Corbellini a due assi o Centoporte a tre assi[8]. Questo particolare tipo di convoglio, chiamato dalle FS "composizione speciale bloccata" e ribattezzato "pagnottella" dai ferrovieri, effettuava le uniche due coppie di treni sulla breve tratta di 8 km, con due corse di primissima mattina da Priverno a Priverno-Fossanova, precedute dai rispettivi invii a vuoto, e altrettante in serata sul percorso inverso, seguite anch'esse dai rispettivi rientri a vuoto; nell'intervallo di inoperatività delle "pagnottelle" la Ne 120 restava a disposizione per i servizi merci e di manovra[8].


Conservazione museale


Nel 2014 risultavano preservate le unità 002 (oggi 143.3002), 021 (oggi 143.3019), 026 (oggi 143.3021, l'unica efficiente, in carico all'Associazione Treni Storici Liguria di La Spezia) e 020 (oggi 143.3045, sottoposta a Palermo a vincolo dalla Soprintendenza per i Beni Culturali della Regione Siciliana).[2]


Note


  1. 1905-1955. Il cinquantenario delle Ferrovie dello Stato, p. 478.
  2. Barazzuol et al..
  3. Nascimbene 2000, p. 16.
  4. Nascimbene e Riccardi, p. 62.
  5. Nascimbene 2000, p. 17.
  6. Nascimbene 2000, pp. 16-17.
  7. All'epoca l'esercizio a spola non era ancora codificato dalle FS.
  8. Francesco Maria, La Ferrovia Pontina Velletri-Priverno-Terracina, in Tutto Treno & Storia n. 22, secondo semestre 2009, pp. 63-66.

Bibliografia



Fonti a stampa



Storiografia e complementi



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