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Le locomotive FS 829 sono state un gruppo di locomotive a vapore che ha prestato servizio dal 1900 al 1940.

Locomotiva FS 829
già FS 828
già RM 6801-6806
Locomotiva a vapore
Anni di costruzione 1900
Anni di esercizio 1900-1936 (vedi il testo)
Quantità prodotta 6
Costruttore Costruzioni Meccaniche di Saronno
Dimensioni 8.580 mm (lunghezza)
Capacità 4.000 l di acqua
1,5 t di carbone
Scartamento 1435 mm
Massa in servizio 40,5 t
Massa aderente 40,5 t
Tipo di motore a vapore
Alimentazione carbone
Velocità massima omologata 50 km/h
Rodiggio C
Diametro ruote motrici 1.310 mm
Distribuzione Walschaerts
Numero di cilindri 2 esterni
Pressione in caldaia 12 kg/cm2
Potenza continuativa 350 CV a 30 km/h kW
Forza di trazione massima 6.300
Dati tratti da:
Kalla-Bishop, p. 82, Cornolò, pp. 34, 44, 466

Inserite nel parco della Rete Mediterranea (RM) dove erano numerate RM 6801-6806, classiche locomotive-tender dell'inizio del Novecento dopo l'alienazione dal parco FS prestarono servizio presso altre aziende ferroviarie e su raccordi industriali.

Dal loro progetto ebbe origine quello del gruppo RM 6807-6820, poi 830 FS, e quest'ultimo fu all'origine del notissimo gruppo 835 FS.


Progetto, costruzione e vicende storiche


Le sei locomotive del gruppo RM 6801-6806 furono costruite dalle Costruzioni Meccaniche di Saronno nel 1900[1][2].

In seguito alla statalizzazione delle ferrovie italiane, dal 1905 entrarono a far parte nel parco delle Ferrovie dello Stato, che le classificarono dapprima nel gruppo FS 828 (numerazione FS 8281-8286). Nel 1907 vennero riclassificate nel gruppo FS 829 con la numerazione 8291-8296. A partire dal 1918 ricevettero la numerazione definitiva FS 829.001-006[3][4].

Alla data del 31 dicembre 1922 le cinque unità in ordine di marcia (la sesta era in officina in attesa della grande riparazione o della radiazione) erano assegnate al deposito locomotive di Arona[5].

Il piccolo gruppo 829 FS fu radiato dal parco FS negli anni trenta. L'unità 001 nel 1935 fu venduta alla Fiat Sezione Materiale Ferroviario e venne utilizzata per le manovre all'interno del suo stabilimento di Torino. La 006 nel 1936 fu venduta all'acciaieria ILVA di Savona[2].

Tali macchine prestarono servizio fino agli anni cinquanta[2].


Caratteristiche


Le locomotive poi FS 829 erano macchine a vapore saturo, a espansione semplice, con motore a cilindri gemelli[2].

Potendo erogare la massima potenza alla velocità di 30 km/h ed essendo dotate del freno ad aria compressa, automatico e moderabile, furono destinate al servizio su linee secondarie[2].

Il loro motore fu inserito nel progetto delle locomotive RM 6807-6820. In quest'ultimo fu previsto l'uso di una caldaia di maggiori dimensioni per aumento del fascio tubiero, che nella pratica permise un aumento della produzione di vapore del 7 %[6].

In occasione delle grandi riparazioni la caldaia delle FS 830 fu montata anche sulle 829, con le necessarie modifiche del telaio, ottenendo così un aumento delle prestazioni[2].


Conservazione museale


La locomotiva RM 6801, poi FS 829.001, costruita dalle Costruzioni Meccaniche di Saronno nel 1900, numero di costruzione 127, è conservata ad Alpignano (Torino)[7] nel parco della casa editrice Alberto Tallone Editore.


Note


  1. Kalla-Bishop, pp. 2, 82.
  2. Cornolò, p. 466.
  3. Kalla-Bishop, p. 82.
  4. Cornolò, pp. 34, 44, 466.
  5. Nascimbene e Riccardi 2005, pp. 40-41.
  6. Cornolò, p. 467.
  7. Castiglioni, p. 81.

Bibliografia



Fonti a stampa



Storiografia e complementi



Voci correlate



Collegamenti esterni


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