Le locomotive FCL 200 erano un gruppo di locotender a vapore a tre assi, alimentate a carbone, che la Mediterranea Calabro Lucane acquisì per il servizio sulle proprie linee a scartamento ridotto.
Locomotiva Gruppo 200 MCL | |
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Locomotiva a vapore | |
Anni di costruzione | 1915 |
Anni di esercizio | 1915-?? |
Quantità prodotta | 3 |
Costruttore | Breda di Milano |
Lunghezza | 7.760 mm |
Passo rigido | 2.900 mm |
Massa in servizio | 34,4 t |
Massa aderente | 34,4 t |
Massa a vuoto | 28,0 t |
Rodiggio | 0-3-0 |
Diametro ruote motrici | 950 mm |
Distribuzione | Walschaerts |
Potenza oraria | 220 kW |
Velocità massima omologata | 40 km/h[1] |
Alimentazione | carbone |
Dati tratti da: Marra, op. cit, p. 189 |
Le locomotive vennero ordinate, in numero di tre unità, alla Breda di Milano[2] in previsione del loro utilizzo sulla linea Spezzano-Castrovillari che presentava tratte a cremagliera. Consegnate nel 1915 e assegnate al deposito locomotive di Castrovillari, si rivelarono poco adatte al servizio a causa dell'insufficiente grado di sicurezza dei meccanismi delle locomotive e dei moti parassiti, riscontrati durante la marcia, che provocavano danni all'armamento[3]. Vennero pertanto accantonate per un paio d'anni, quindi trasferite nel 1917 sulla linea Porto Santa Venere-Monteleone Calabro dopo averne modificato il meccanismo motore ed eliminato la ruota dentata[3]. Le locomotive rimasero in Calabria sino al 1922; in tale anno furono trasferite a Bari Scalo per essere accantonate[4]. A metà anni Venti la locomotiva 201 fu alienata, mentre le altre due locomotive del gruppo nel 1930 furono inviate sulla linea Crotone-Petilia Policastro quindi spostate, l'anno successivo, sulla Marina di Gioiosa-Mammola; nel 1940 la locomotiva 202 fu trasferita a Gioia Tauro[4].
Le locomotive 202 e 203 risultavano ancora esistenti (sebbene accantonate in pessime condizioni) nel 1962[4].
Le locomotive erano del tipo locotender a 3 assi accoppiati e munite di ruota dentata per la trazione a cremagliera con dentatura tipo Strub. La loro forma ricordava quella delle 980 FS[5] con il caratteristico camino a capitello. Erano munite di doppio impianto frenante, ad aria compressa e a repressione per il mantenimento della bassa velocità nelle tratte in discesa a cremagliera.
Dopo l'esito negativo del servizio sulla Lagonegro-Spezzano, in seguito all'arrivo delle locomotive più potenti, venne smontato l'intero meccanismo di riduzione e la ruota dentata e furono trasferite per utilizzarle su altre linee ad aderenza naturale della Calabria e della Puglia.
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