Le carrozze tipo MDVE (chiamate semplicemente Medie Distanze) delle Ferrovie dello Stato italiano sono una serie di carrozze costruite negli anni ottanta del XX secolo per i servizi ferroviari di categoria intermedia.
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Nel 1980 le Ferrovie dello Stato commissionarono la costruzione di un nuovo tipo di carrozza specializzato per il servizio interno su medie e lunghe distanze, principalmente relativo a servizi interregionali.
La costruzione fu affidata a un pool di imprese, formato da Imesi (Aviofer), Breda Costruzioni Ferroviarie, Sofer, O.ME.CA.[1]. La prima unità fu consegnata nell'ottobre 1981[2]. Per le MDVE le FS studiarono appositamente una nuova livrea, nei colori "rosso Bordeaux" e "grigio perla", con fascette arancio[3].
In quegli anni era in corso di conclusione anche la progettazione delle carrozze MDVC, per cui si decise la costruzione di una versione modificata di queste ultime basata su un telaio molto simile, per limitare i costi.
Molto simili anche negli allestimenti alle "cugine" MDVC, sono state costruite con una suddivisione in due zone, effettuata tramite pannelli trasversali in cristallo stratificato da 10 mm, per separare l'area fumatori dall'area non fumatori. Con l'estensione a tutti i treni del divieto di fumo a bordo, i tramezzi sono stati rimossi, rendendo le carrozze a salone unico.
La principale differenza tra le carrozze MDVC e MDVE sta nella posizione dei vestiboli: il nome stesso MDVE significa Medie Distanze Vestiboli Estremi, visto che le porte di accesso di questi mezzi si trovano alle estremità, in posizione molto decentrata, tanto che i vestiboli di accesso coincidono con quelli di interconnessione tra le carrozze. Le carrozze MDVE, inoltre, a differenza delle MDVC, non sono state costruite anche in versione semipilota, pertanto quando si realizzano convogli con sole carrozze Medie Distanze, mentre le carrozze intermedie possono essere sia MDVC che MDVE, la carrozza semipilota è sempre del tipo MDVC.
Le porte di accesso, molto strette, ad anta singola da 750 mm, sono uno dei limiti principali di questi mezzi versatili ed efficienti. Le porte sono dotate di sbloccaggio manuale, per aprirle in caso di guasti o di depressurizzazione del cilindro pneumatico.
Dotate originariamente di due servizi igienici, posti vicino ai vestiboli di salita/interconnessione, in molti casi essi sono in seguito stati ridotti ad uno a causa dell'aggiunta dell'impianto di climatizzazione. Possono trasportare 84 passeggeri in seconda classe o 64 in prima, con i sedili disposti in configurazione vis-a-vis.
I sedili in tubolare in acciaio con cuscini poliuretanici con finitura autoestinguente sono gli stessi della prima serie delle MDVC, da cui si differenziano solo per il colore della tela di copertura dello schienale.
Anche in questo caso la flotta è stata ripellicolata durante l'operazione di restyling secondo i nuovi colori societari della livrea XMPR, perdendo l'originale colorazione bianco greggio-rosso-arancio.
Molte MDVE revampizzate hanno visto l'installazione del climatizzatore: sono distinguibili dalla canalina centrale sul cielo della carrozza e per i finestrini, che sono stati resi sigillati, tranne alcuni apribili nella parte superiore in caso di emergenza con la chiave quadra d'ordinanza in dotazione al personale.
Nel 2009 è iniziato un progetto di revamping[4] di tutta la flotta residua di MDVE e MDVC, per un totale di 2334 carrozze. Le prime sono entrate in circolazione dal febbraio 2011[5]. Successivamente il numero di carrozze Medie Distanze da revampizzare è calato a circa 1600 unità, a causa del mancato rinnovo dell'affidamento dei servizi ferroviari regionali a Trenitalia da parte di alcune regioni, che hanno preferito investire sull'acquisto di nuovo materiale.
Nel 1988 quattro vetture furono modificate ed adattate per realizzare un treno speciale adibito ad esposizioni. Una divenne "Carrozza Conferenze" (con marcatura Vc) e tre divennero "Carrozza Mostra" (marcatura Ves). Da allora vengono regolarmente impiegate per il Treno Verde. Nel 2011 furono utilizzate anche per gli allestimenti speciali Viaggio dell'Eroe[6] e Calabria in movimento. Nello stesso anno, alcune unità operative in regione Piemonte furono ripellicolate, in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, in livrea "Torino-Milano", usate in composizione bloccata con le MDVC.
Nel 1986 la Breda Costruzioni Ferroviarie, dopo aver stipulato un contratto con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, propose alle Ferrovie dello Stato un'innovativa versione delle vetture MDVE, realizzata completamente in acciaio inossidabile. La vettura esteriormente differiva dalle sorelle, oltre che per l’appariscente livrea ove risaltava la struttura interamente d'acciaio, anche da dei sostegni longitudinali posti al di sotto dei finestrini, che hanno reso la carrozza ben riconoscibile dalle altre anche dopo l’applicazione della livrea XMPR. L’allestimento interno invece era lo stesso utilizzato sulle vetture "Medie Distanze". Secondo i progettisti i vantaggi erano dati principalmente dall'innovativo materiale costruttivo. L'acciaio infatti garantisce l’inattaccabilità dalla corrosione, una significativa riduzione della massa (risparmio di 2000 Kg a vuoto), oltre a un’importante diminuzione della manutenzione necessaria e infine il risparmio nell’applicazione della livrea, per la quale potevano essere utilizzate pellicole invece che vernici. Nonostante le premesse il progetto non ebbe il seguito sperato e la vettura rimase un esemplare unico - non venendo nemmeno sottoposta al revamping come alcune delle sorelle - fino all'accantonamento presso lo scalo di Villa San Giovanni Bolano. Nel 2020 venne trasferita presso la Vico di San Giuseppe di Cairo per la demolizione. Tuttavia, nell’autunno del 2021, venne recuperata a seguito dell'interessamento di Fondazione FS e trasferita presso il deposito locomotive di La Spezia Migliarina, in attesa del restauro.
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