La stazione di Remanzacco è una stazione ferroviaria della linea Udine–Cividale a servizio dell'omonimo comune.
Remanzacco stazione ferroviaria | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Località | Remanzacco |
Coordinate | 46°04′57″N 13°19′13″E |
Linee | ferrovia Udine-Cividale |
Storia | |
Stato attuale | In uso |
Attivazione | 1886 |
Caratteristiche | |
Tipo | Stazione in superficie, passante |
Binari | 2 |
Operatori | Società Ferrovie Udine-Cividale |
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Fu aperta come fermata il 24 giugno 1886 assieme alla Udine–Cividale[1] gestita dalla Società Veneta per Imprese e Costruzioni Pubbliche di Padova.
La più grave tragedia ferroviaria friulana accade alle ore 18 del 22 novembre del 1938: «Il treno della Società veneta -scrive il quotidiano “Il Popolo del Friuli”- partito con una quarantina di passeggeri da Cividale alle 17.29 e composto, oltre che dalla locomotiva da tre vetture passeggeri, da cinque carri merci e dal bagagliaio, precipitò nelle acque del Torre in piena per le piogge. Il sinistro è avvenuto a metà del ponte, causato dal cedimento di un’arcata che ha fatto crollare un tratto della sede ferroviaria». Le acque del Torre, inghiottono il ponte della ferrovia con il treno carico di pendolari che in quel momento vi transitava. Molti passeggeri furono salvati grazie ad atti eroici dei soccorritori. Su tutti l’abnegazione di tal caporale Cocchi, che perde la vita nell’intento di salvare un gruppo di persone che avevano trovato precario rifugio in un isolotto in mezzo al torrente, e del giovane di Remanzacco Luigi Greatti che si prodiga nell’opera di soccorso. Il bilancio è pesante: 22 le salme recuperate, alcune ritrovate alcuni giorni dopo molti chilometri a valle, come quella del fuochista Guido Degano, trascinato dalla furia delle acque fino a Campolongo al Torre. Presto s’iniziano i lavori di sgombero del materiale e viene subito avviato un servizio sostitutivo di autocorriere. Molto spazio viene dedicato dai giornali dell’epoca alla sciagura e ai funerali delle vittime, celebrati il 25 novembre nel duomo di Udine dall’arcivescovo Giuseppe Nogara.
In seguito fu trasformata in stazione e dotata di un secondo binario utilizzato normalmente per il treno incrociante nel senso opposto .
Grazie ai finanziamenti ottenuti nel 1987 dalla Gestione commissariale governativa delle Ferrovie Venete-Ferrovia Udine Cividale per il potenziamento della linea ferroviaria fu possibile negli anni seguenti rifare i marciapiedi ed installare le pensiline[2].
La linea a binario semplice non elettrificato è gestita col sistema di distanziamento treni detto "blocco telefonico". Il piazzale della stazione è dotato di due binari i cui scambi sono gestiti in telecomando dalla stazione di Cividale. Dista km. 6,930 dalla stazione di Udine e km. 8,075 da quella di Cividale.
La stazione è servita dai treni regionali FUC della linea ferroviaria.
Altri progetti
Remanzacco | ||||||||
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Udine-Cividale (6+930) |
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